Bollicine sul Baltico – racconto del 70.3 di Danzica

Agosto 25, 2016by Marco Mazzara

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Come si fa a conciliare famiglia, vacanza e triathlon? Semplice, basta scegliere un luogo in cui c’è una gara interessante, agganciarci una settimana di recupero ed infine far coincidere il luogo con il paese di origine della moglie!  E così è stato: moglie polacca, periodo agosto, lunghezza gara medio, uguale mezzo ironman di Danzica il 7 agosto.

E così armati di pazienza e di una extra assicurazione :-)) (per l’occasione sono riuscito a trascinare mio padre, in arte Dio, ad assistere alla sua prima gara di triathlon) abbiamo fatto questi 1700km in due tappe. Arrivati in quel di Danzica, ritrovo mia moglie Justyna che nella settimana precedente aveva fatto visita accandemica suoceri, e ci sistemiamo in una casa autonoma viste le mie menate sulla necessità di non variare il cibo pre gara. Il sabato andiamo in zona gara ed è esattamente come uno si possa aspettare da un’organizzazione IRONMAN. Ritiro pacco gara, preparo le sacche per il cambio, porto la bici in zona cambio che scopro essere enorme. 2400 partecipanti con bici davvero spaziali. È il festival della ruota lenticolare e delle aargon18, Cervelo e Merida oltre alla sempre presente Shiv. Non che fossi intimorito, ma guardando le bici, penso che sarà davvero dura fare un buon piazzamento anche se il “life motive” era divertirsi e finita la fatica, fare qualche giorno di relax con la famiglia.

IMG_5773_FotorNotte con mega temporale che finisce giusto giusto per la partenza. Alle 8 siamo a Gdynia armati di muta e occhialini. Esce il sole e tutto diventa bellissimo. Partenza nel Baltico con acqua accettabile a oltre 18 gradie (ho nuotato nei nostri laghi a temperature con cui facevi fatica a tenere la testa sottacqua) e alle 8.40 spaccate suona il cannone per la batteria M40. Nuoto fattibile, stando attento a non prendere troppe botte, che chiudo in 38′ con 100mt in più rispetto alla distanza dichiarata e via in bici. Il percorso è un giro secco da 90km e dopo i primi 20 di cui 5 di leggera salita (non ho mai messo il 39 per tutto il percorso) finalmente inizia il mangia e bevi per circa 50km con l’aspettativa degli ultimi km di secca discesa. Le gambe girano bene, il cuore finalmente è sceso sotto i 145 battiti ed inizio a spingere. Alla fine della salita il garmin segna 27,5 di media e penso con sconforto che il tempo target era sotto le 3h e che a quel passo non ce la farò mai. Pedalo sempre, anche in discesa, e dopo aver passato tanti dei “lenticolar boys”, chiudo la parte bici con 33,5 di media come da programma. Piccolo aneddoto: nella fase finale dentro la città di Danzica, mi si affianca il giudice di gara e mi fa uno spiegone in polacco. Penso che abbia notato il gigantesco punto di domanda che si stava creando sopra il mio caschetto ed a quel punto sfodero le poche parole che so di polacco dopo 16 anni che conosco mia moglie: “nie rosumiem” allora il giudice sconvolto si stacca, mi lascia andare avanti e dopo aver ammonito il tipo che mi segue, mi si riaffianca e mi dice: “very good! Keep right” ed io orgogliosissimo, butto giù un dente e spingo come un pazzo fino alla zona cambio. Il piedi parte bene, niente crampi ne dolori. Esco dalla zona cambio e i primi 7km (3 giri da 7km in totale) vanno via bene, sicuramente sotto i 5′ al km. Penso davvero di riuscire a stare attorno alle 5h15′. Il tifo è fantastico ed eccitante. Tutta la gente che si agita e ti grida bravo bravo…. La corsa si svolge in parte in città e lungo mare. Il giro non è banale, è davvero piacevole e stimolante. Peccato solo che ad ogni rifornimento mi entra dolore stomaco (maledetto cheerpack al caffe penso a posteriori) e così vista la situazione decido di non bere più e di finire la gara a secco. Per fortuna il tempo è clemente e non si schiatta dal caldo. Morale, metti l’adrenalina, metti il tifo e la supervisione di Dio… chiudo a 5’08 al km per un totalone di 5h17′. In pieno target zone. Era la mia prima gara circuito IRONMAN ed arrivare in quella specie di sambodromo, è stato davvero eccitante e motivante. Tutti che battono sui cartelloni.. e quando ho visto il tempo finale, sono rimasto davvero emozionato e soddisfatto.

Gara bellissima, veloce ed organizzata in modo impeccabile. Strade tutte presidiate, nessun inconveniente e la sensazione che su quel percorso non ci fossero 2400 atleti da tutti i paesi del mondo. 577 su 2400 non è male per un neofita come me. Certo l’anno prossimo punteremo a stare sotto le 5h, ma già così mi sento molto felice. Soprattutto perché c’era l’amore di mia moglie Justyna sempre presente ed in questo caso anche interprete/organizzatrice/guida turistica e di mio padre che mi ha davvero commosso per la fatica che gli è costata seguirmi in questa impresa a 1700km lontano da casa. Grazie ancora a tutti e alla prossima avventura.