Ironman Italy a Cervia il 22 Settembre, la sfida contro sé stessi di tre ossigenati è vinta! Jorge e DaniSacco vanno ad allungare la già folta lista degli ossigenati e delle ossigenate che possono raccontare di aver fatto un Ironman, Valerio addirittura si appunta sul petto la seconda medaglia con la M della stagione, dopo aver tagliato anche il traguardo di Klagenfurt a Luglio.
Riviviamo le emozioni di Cervia direttamente dalle parole dei protagonisti:
Sentiamo DANIELE:
“Un’esperienza senza precedenti, costruita con svariati mesi di preparazione e rinunce, la gara inizia dal momento in cui decidi di iscriverti e finisce con la mitica è attesissima frase “…you are an Ironman” portandoti dietro,dopo il traguardo, delle sensazioni ed emozioni mai provate (e anche un sacco di dolori J). Per chi fa triathlon con l’idea di fare un Ironman, non si deve rinunciare,tutti possono raggiungere questo traguardo,ne vale veramente la pena!!!!”
Ed ora VALERIO:
“Credo davvero che fossi ubriaco quando ho deciso a inizio preparazione di iscrivermi a 2 Ironman. Poi invece, complice un buon allenatore, una stagione meteorologica conciliante, pochi infortuni e tanta dedizione, devo dire che chiudo il 2018 molto soddisfatto. Ho portato a casa l’obiettivo di terminare due gare impegnative e di averlo fatto con tempi decorosi. Certo, neanche questa volta ho centrato il tempo che avevo in mente, ma rispetto a Klagenfurt, i 3 mesi di extra preparazione hanno avuto il loro perché. Il nuoto è andato meglio rispetto ai miei imbarazzanti tempi medi ed ho strappato un 1h11′ sui 3800mt con un significativo -5′ che per me significa molto. La bici è stata dominata da un briciolo di intelligenza in più delle mie solite uscite ignoranti, e scendo dalla crono fermando il tempo a 33.3 di media con 5′ di una presunta scia inesistente, c’erano tutti i presupposti per centrare il tempo target. Peccato che le mie gambe non la pensassero alla stessa maniera. Sono andato molto bene per i primi 22 km poi sul ponte zona porto, mega crampo che mi ha costretto a fermarmi e cercare una qualsiasi posizione fantasiosa per farlo passare. Risolto questo piccolo problema di struttura, la mente ha avuto il sopravvento e mi ha guidato verso il traguardo con un decoroso 11h26′. Considerando le meduse in acqua, i 20 km x 2 giri di vento frontale in bici, i crampi e un imbarazzante kilometro di T1, non mi posso assolutamente lamentare.
Sempre costanti e presenti l’ottima organizzazione Italiana del circuito IM, gli amici che mi hanno sopportato e a cui ho tirato ore ed ore di bici (Ciccina e gli altri del giro del sabato ignorante….), la Santa donna di mia moglie Justyna, tutte le persone a cui ho chiesto di pensarmi un pochino il 22 settembre e tutta la gente che spassionatamente ti incita e sprona a non fermarti mai, a non mollare mai, a stringere i denti e seppur con tanta fatica, a portare a casa il risultato. A dimostrare che il detto “I can, I will, I must” è sacrosanto e che non c’è nulla che ci possa fermare quando la mente decide di voler perseguire un ideale, un obiettivo e varcare quel traguardo raccogliendo ciò che pazientemente si è seminato durante un lungo anno di allenamenti e sacrifici.
Ora mi godo un po’ di meritato riposo, ma per l’anno prossimo….ho già qualche idea in mente…..”
E per ultimo (ma è stato il più veloce con una maratona incredibile) ecco JORGE:
“Tutto inizia in una cena tra amici, era il 5 novembre e avevo appena finito la mia prima maratona (lago maggiore) sotto una pioggia immensa… A tavola tutti erano d’accordo, tranne me, che 2018 sarebbe stato l’anno del Iron e che lo dovevamo fare insieme. Io, stanco morto ma con l’adrenalina di chi aveva appena finito una maratona, mi lascio prendere dall’euforia e mi scrivo all’Ironman di Zurigo, puoi spostato a Cervia. Da quel giorno partiva l’orologio!!!
Sono stati 7 mesi di un lungo e bellissimo viaggio di allenamenti che mi hanno portato a scoprire nuovi limiti del corpo e della mente, tra le mezze maratone corse a fine giornata di lavoro, i giri lunghi in bici, o i tanti combinati in solitaria.
Arriva il giorno della gara, è il 22 settembre, ed eccomi insieme ad altri 2600 atleti, davanti alle acque dell’Adriatico pronto per partire… la paura si trasforma in adrenalina e mi sento pronto per sfidare il mare con la certezza che non avrei mollato prima di toccare terra. Nella frazione nuoto vado tranquillo al mio (ormai conosciuto) ritmo lento, in compagnia di qualche medusa, e in un attimo mi trovo in zona cambio, pronto per affrontare una crono da 182 km. Parto carico di gioia e cibo (come da protocollo, 4 panini, tanti gel e barrette)!! Primi 90 km in bici li faccio a tutta e con una gradevole sensazione di forza nelle gambe. In bici cerco di mangiare l’impossibile (ogni 20/30 minuti). Inizio il secondo giro e, come mi ricordo dalle parole sagge di Tommy (l’allenatore), “Jorge, li comincia la tua gara”, inizio a pensare alla gestione dello sforzo, rallento un po’ il ritmo, mi idrato il meglio possibile e comincio a pensare alla maratona.
Finita la bici, zona cambio super veloce, ed ecco la maratona, da completare in 4 giri da 10km. I primi 10 km, come il solito, vanno a bomba… le gambe non si lamentano e così continuo per ben più di un’ora. Traguardo della mezza e comincio a sentire i primi segni di fatica… si, l’alimentazione nella corsa non è facile ed è da quasi 2h che vado con sali e acqua e una banana. Completato il terzo giro, sentivo che mi aspettava ancora la parte più difficile…. mamma mia, questi ultimi 10 km sono disumani, al di là di ogni fatica, mai sentito prima…. il corpo ti dice basta, fermati, cammina per un po’… Ad ogni passo sento i dolori che arrivano da ogni parte, le vesciche di tanta acqua nelle scarpe, l’energia che svanisce, la mia paure era più quella di non riuscire a correre ma di svenire nei ultimi km!! Ma no!!! Con la testa ancora carica di pensieri positivi, faccio un flashback dei ultimi mesi di sacrifici nelle migliaia di km di allenamenti e con l’aiuto dei spettatori e amici sulle strade di Cervia e Milano Marittima continuo a correre! Negli ultimi km, trovo un compagno di squadra, Daniele, corriamo insieme qualche km, mi riprendo con un po’ di caffeina e frutta, guardo l’ orologio, mancano solo 3 km, cerco di accelerare ancora un po’ per allontanare dalla testa la tentazione di mollare! Per fortuna le gambe stanno bene, niente crampi… solo le vesciche. All’ultimo giro di boa mio fratello mi dà l’ultimo grido di coraggio e mi passa la bandiera, si quella rossa e verde del mio paese, mancavano 2 km. Da lì capisco che questa gara era mia!!! Il traguardo era lì vicino, i dolori ormai non li ascoltavo più e corro, corro ancora ancora più forte! Gli ultimi metri sono percorsi con il sorriso, quasi piangendo, abbracciato alla mia bandiera ormai diventata felpa, tanta gente nei metri finali ad applaudire questi umani che si sentono speciali per un giorno e finalmente il traguardo!!! Con lo speaker che faticando con mio nome dice quelle parole magiche “…You are an IRONMAN” 🙂
Sì dura, durissima, ma me la sono goduta, ogni secondo!!”
Ancora complimenti ragazzi da parte di tutto l’Oxygen per non aver mollato mai; grazie di aver portato le bolle su quel fantastico tappeto rosso che in quel momento ti porta in paradiso!
Ecco i tempi degli IronOxys a Cervia (sono escluse le transizioni)
Swim | Bike | Run | Overall | |
Jorge Oliveira Araujo | 1.20.18 | 5.23.18 | 3.40.26 | 10.36.09 |
Valerio Pattano | 1.11.28 | 5.37.58 | 4.20.26 | 11.26.22 |
Daniele Sacco | 1.09.52 | 6.00.21 | 4.33.43 | 12.04.49 |